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Qui non si compra un oggetto, non si esce con qualcosa di veramente tangibile in mano. Sono all'apparenza solo pezzi di carta che qualcuno sa come trasformare in sogni.


Regalare sogni è il loro mestiere


Pubblicato il 04/05/2015. Intervista a Milton Viaggi

Se è vero, come ha scritto Sant'Agostino, che «il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina», allora occorre individuare le persone più adatte ad aiutare a "sfogliarlo", secondo le aspettative e i gusti di ogni persona. All'agenzia "Milton" - nome che evoca sia le spiagge brasiliane (come nome proprio è molto diffuso in quelle zone), sie il cuore della "vecchia" Inghilterra - hanno validi strumenti, uniti a una solida esperienza nel settore, per far girare le "pagine" di questo libro. Un impegno a due, diviso tra Maria Cervone e Rosaria Caponegro.

Signora Maria, quando inizia questo "viaggio" professionale?
Organizzare viaggi è stata sempre la mia passione fin da ragazzina, quando andavo a, come si usa dire, "rubare il mestiere" alla mia collega Rosaria, che considero da sempre la mia maestra. Dopo il diploma, tra il continuare gli studi e tentare subito la strada lavorativa, ho optato per la seconda ma solo perché spinta da quest'antica passione. Poi i fatti mi hanno dato ragione.

Siete qui su corso Garibaldi da diverso tempo.
L'agenzia nasce nel 2003 ma dal novembre 2013 ha subito un profondo cambiamento all'assetto organico, con l'uscita del vecchio socio per divergenze e l'ingresso di nuovi collaboratori di provata esperienza e professionalità. A ciò sono corrisposti metodi lavorativi più improntati all'innovazione e al tecnologia telematica. È rimasta immutata la clientela fidelizzatasi negli anni e che ha tratto giovamento da quest'inversione di rotta.

Come si è innovato il vostro modo di lavorare?
Oggi abbiamo più strumenti tecnologici che ci agevolano e rendono il nostro lavoro più rapido e produttivo. Quando ho iniziato si faceva tutto a mano ed era una faticaccia, in più il rischio di sbagliare era altissimo con conseguenze economiche non indifferenti. Ora si lavora meglio e di più a livello nazionale ma il punto di forza resta sempre la fiducia che si crea con il cliente: senza quella non vai avanti in questo settore.

Cosa trova qui il cliente di speciale?
In buona sostanza, noi vendiamo sogni: carte, biglietti, voucher, tutte cose che non hanno un valore in sé ma sono la chiave d'accesso a una meta o un tipo di ambiente che stimola l'immaginazione delle persone. La nostra professionalità si manifesta nell'intercettare quest'immaginazione e veicolarla nella giusta direzione, spesso proponendo soluzioni alternative alle mete già prefissate dal cliente.

Il domani di questa professione?
Vorremmo puntare su un discorso di incoming, cioè intercettare i flussi turistici in entrata nel Napoletano e, perché no, anche nella nostra cara Portici, che ha tutte le potenzialità per rilanciarsi turisticamente, basta solo valorizzarle meglio.
Immagini

Maria Cervone
Foto di AS Studio


 Interviste Portici (Napoli)


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