Fascino e prestigio cuciti nell'anima
Pubblicato il 08/04/2015. Intervista a Mario Bruno
Che in tutte le cose ci sia un'anima non è una congettura fantasiosa o condizionata da credenze magico-religiose, ma un'ipotesi largamente discussa dai filosofi del passato. Non è un mistero che tutte le cose che circondano la quotidianità di una persona ci parlano di lei; a maggior ragione gli strumenti di lavoro utilizzati una vita intera e legati a uno dei mestieri artigiani più antichi al mondo: il sarto! Basta varcare la soglia del laboratorio sartoriale della boutique "Mario Bruno" per rendersene conto: un piccolo museo dove tutto, dal tavolo alle forbici passando per la vecchia Singer, parla a Domenico Bruno di suo padre Mario e della storia di un marchio che, da oltre quarant'anni, detta la moda a Portici e non solo.
Signor Domenico, quale storia si cela dietro il marchio "Mario Bruno"?
Una storia nata con mio padre nel 1972, qui a corso Garibaldi, quando avviò una sartoria inizialmente solo per abbigliamento maschile. Fin dall'inizio c'è stata la ferma volontà di stare al passo con le mode del tempo, costruendo nel contempo uno stile tutto nostro su cui si fonda il prestigio di questo marchio.
Com'è cresciuta l'attività della boutique nel corso degli anni?
Mario Bruno nasce come sartoria artigianale per abiti classici da uomo. Nel tempo si è cercato di puntare verso l'abbigliamento di tendenza, con l'acquisizione di marchi più ricercati, pur conservando la tradizione sartoriale dell'abito classico e da cerimonia. Vent'anni fa ci siamo allargati anche al settore donna e con il mio ingresso (circa diciott'anni fa) c'è stata una maggiore attenzione alle nuove istanze della moda, in particolare con i giovani e da quest'anno anche con i bambini. Di pari passo si è avuta anche una trasformazione del locale, con un ampliamento degli spazi per la vendita.
Chi entra qui cosa si aspetta di trovare?
La maggior parte delle persone che entrano da noi conosce il nostro modo di lavorare o rappresenta la nuova generazione di clienti che servivano qui quando c'era mio padre. Da un lato sanno di trovare un punto di riferimento per marchi di un certo prestigio; dall'altro si fidano delle radici storiche della nostra produzione sartoriale, che ha una sua peculiarità nel panorama napoletano. Il 99% dei clienti si affida ai miei suggerimenti e se vedo che il loro gusto non si confà allo stile "Mario Bruno" faccio in modo di fargli cambiare idea, perché da questo laboratorio non può uscire un abito di cattivo gusto o che peggio ancora non valorizza la persona che lo indossa.
Come si riesce, oggi, a stare ancora sulla piazza al cospetto di una grave crisi del settore abbigliamento?
Mantenendo la stessa determinazione e cercando di avere una marcia in più, per non appiattirti. Di qui è nata la scelta di allargarci al settore "bambino", dai 2 ai 16 anni. Una scelta che ha pagato in termini di crescita della clientela e ha portato una nuova ventata di allegria ed entusiasmo per me e la mia collaboratrice Flora.
Come vede il domani nel suo lavoro?
Sono molto ottimista e penso che il nostro settore si riprenderà, perché quando c'è una storia alle spalle e non resti immobile, ma ti aggiorni di continuo, sei in grado di affrontare qualsiasi cambiamento.
| Immagini | |
 Domenico Bruno e Flora | |
| Foto di AS Studio |
| Mario Bruno | ||||||||||
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