Dal monocolore alla quadricromia, l'evoluzione della stampa
Pubblicato il 28/09/2014. Intervista a Tipografia Paolo Pignalosa
I locali sono ancora quelli del 1957, quelli di quando Salvatore Pignalosa decise di aprire una tipografia nel centro antico della città. Di quei tempi conservano ancora alcuni macchinari, certe stampe attaccate alle pareti, vecchi quadri sbiaditi che ricordano tutto il tempo passato, l’odore ormai indelebile degli inchiostri, gli scaffali un po’ arrugginiti, indeboliti dai faldoni riposti chissà da quanto tempo.
Paolo Pignalosa, l’attuale proprietario, è subentrato al padre nel 1981; più di trent'anni trascorsi a gestire un’attività che ormai è diventata il centro della sua vita. Ci accoglie con sorriso, ci fa strada tra apparecchiature antiche e moderne, ripiani pieni di libri, scatole e quant'altro serve a portare avanti il suo lavoro con professionalità e costanza. Ci conduce nella stanza-ufficio alle spalle della vetrata d’ingresso; lì, ancora scrivanie ricolme di fascicoli, di cancelleria, di riviste rilegate e ordinate anno per anno e, nell'angolo accanto alla finestra, il suo fido aiutante che al PC, al quale si è dovuto piegare per rimanere al passo dei tempi, impagina volantini, locandine prima di essere date alla stampa.
Chi si rivolge a voi?
“Professionisti, avvocati, laboratori, enti e università dei quali, col tempo, abbiamo conquistato la fiducia. Noi puntiamo a non avere i cosiddetti “clienti di passaggio” perché se l’acquirente non ritorna vuol dire che non è rimasto soddisfatto del nostro lavoro”.
Quali sono i fattori sui quali puntate?
“Sulla qualità del prodotto e sul giusto guadagno. Non amiamo, infatti, né speculare né tantomeno puntare a prezzi bassi per attirare i clienti offrendo prodotti di scarsa qualità. Non guardiamo alla concorrenza, quella che propone prezzi stracciati ma che, dopo un anno, è costretta a chiudere perché non ha attuato una buona politica commerciale. Noi vediamo più lontano e ciò ci ha permesso di rimanere sul mercato da oltre sessant'anni”.
Come sono cambiate, nel corso degli ultimi anni, le tecniche di stampa?
“Siamo passati dal monocolore alla quadricromia e ciò ci ha spinto a rinnovare i nostri macchinari. Se prima i processi richiedevano diversi passaggi prima di arrivare al prodotto finale, ora le moderne stampanti ci consentono di abbattere i tempi e di lavorare con maggiore flessibilità”.
Cosa vi chiedono maggiormente i clienti?
“Tempi di consegna molto ridotti e costi ridotti. In questi tempi di crisi, più che alla qualità, nel nostro settore, si punta al risparmio e noi non possiamo non andare incontro alle loro esigenze”.
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