Le emozioni dietro uno scatto!
Pubblicato il 07/11/2014. Intervista a Foto Genny
Uno studio fotografico che nasce nel 1967 con Gennaro Sannino, uno dei primi a Portici, e portato avanti con passione dalla figlia Anna. Un rinnovo generazionale che, al contempo, ha seguito l’evolversi delle tecniche, la modernizzazione delle attrezzature, la dismissione della camera oscura, lasciando però immutate la passione, la partecipazione emozionale che nasconde ogni scatto, la cura dei particolari, la prontezza nell'immortalare con l’immagine il retroscena emotivo di un momento peculiare.
Diversamente dagli schemi convenzionali che vede dietro l’obiettivo della macchina fotografica la figura maschile, a raccogliere la pesante eredità professionale del papà è stata Anna, una donna tanto garbata quanto dinamica, pronta a mettersi in gioco, a rompere gli schemi, pur di far esplodere la sua passione, tutta la sua creatività e la professionalità acquisita “sul campo”, da quando, appena adolescente, si improvvisava assistente pur di scoprire e imparare le tecniche di fissaggio, di stampa, padroneggiate con destrezza e abilità da suo padre.
Anna Sannino, oserei dire, ha trasformato lo studio fotografico in una galleria di scatti emozionali, ognuno dei quali racconta una storia, d’amore, d’amicizia, di successo, di allegria, di avventura. Ci accoglie con i suoi modi garbati, di chi legge, soltanto nei gesti e nei lineamenti, gli stati d’animo… con uno sguardo, è proprio il caso di dire, fotografico!
Cosa ama di più del suo lavoro?
“Quell'empatia che si crea con la mia clientela, quel rapporto che supera il limite del professionale e che, terminato un lavoro, ti fa assaporare quella sensazione di soddisfazione, di appagamento, trovando poi ancor più compiacimento nel gradimento del cliente”.
Cosa, invece, ama di meno?
“Quella diffidenza iniziale che ancora c’è quando vedono che dietro la macchina fotografica c’è una donna. Reticenze che riesco sempre a vincere grazie alla mia professionalità e, soprattutto, all'impegno che profondo in ogni mio servizio”.
Come è cambiato il suo lavoro nel corso del tempo?
“Sotto l'aspetto tecnico, con l’avvento del digitale, sono variati quasi tutti i processi legati all'immagine. Sotto altri aspetti, invece, sono cambiate soprattutto le location degli eventi. Sempre più spesso le cerimonie sono celebrate nelle ville, alle unioni religiose vengono preferite quelle civili e, arrivando a certi traguardi in età più matura, anche al fotografo si chiede di offrire un servizio ricercato, particolare”.
E lei cosa offre?
“Più che a un album fotografico che racchiuda gli scatti della cerimonia, io lavoro ad un film di immagini, che possa far rivivere quel momento particolare in ogni sua essenza. Cerco di imprimere alle mie istantanee emozioni, suggestioni, trepidazioni, commozioni e, non a caso, ne curo personalmente la grafica, affinché anche i contorni, le cornici, gli sfondi possano esprimere ciò che mi ha ispirato quel click”.
Quale consiglio si sente di dare a chi vorrebbe intraprendere il suo lavoro?
“Di curare in modo particolare la comunicazione. Oggi non è più indispensabile avere un negozio, basta avere una partita IVA, un canale mediatico per arrivare al pubblico e lavorare con professionalità e passione. Chi ha preso atto del tuo modo di lavorare competente e scrupoloso si affida a te senza remore e ti rimane fedele!”
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