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Un'attività commerciale storica, nel cuore antico della città, che sopravvive al tempo e ai cambiamenti.
Più di mezzo secolo di balocchi
Pubblicato il 16/04/2015. Intervista a Pirisi Giocattoli
Sessantacinque anni di attività in una delle zone più antiche della città: il mercato. Tra le bancarelle della frutta, i richiami dei venditori ambulanti per promuovere la loro merce e il vociare allegro dei passanti, Carlo De Gaetano aspetta paziente che qualche cliente varchi la soglia del suo negozio per comprare un giocattolo, magari per soddisfare l’ultima richiesta del suo piccolo, desideroso di possedere tra le mani il balocco visto in TV.
Che sia un’attività commerciale antica lo si vede appena si entra, ma che nella gestione si siano alternate diverse generazioni lo scopriamo parlando proprio col signor Carlo, succeduto agli zii e alla madre, dei quali l’esercizio conserva ancora i natali nell’insegna: Pirisi. Cresciuto tra quelle mura – quello che poi è in realtà il sogno di tutti i bambini - non è stato per lui difficile subentrare alla madre Teresa che, fino a qualche mese fa, lo aiutava a portare avanti il negozio.
Chi sono i vostri clienti?
“Soprattutto persone di passaggio, attratte da questo o quel giocattolo per regalare un momento felice ai loro bambini, molto attenti al prezzo”.
Non una clientela affezionata?
“Non direi proprio! In questo momenti di crisi, i clienti fissi proprio non esistono più: ti tradiscono per pochi centesimi di sconto. Non per cattiveria, si intende, ma per necessità”.
Chi sono i vostri maggiori concorrenti?
“È inutile dire i centri commerciali sorti a iosa negli ultimi anni e le catene specializzate che attuano le stesse politiche dei grandi centri. Per noi piccoli commercianti è difficile tenere il passo e riusciamo a farlo soltanto riducendo al minimo il margine di guadagno”.
Quale crede che sia il vostro punto di forza?
“Essere posizionati in una delle zone commerciali più attive del territorio, con i pro e i contro, e riuscire a offrire giocattoli per tutte le età”.
Accennava ai contro, quali sono?
“Nonostante la zona del mercato sia stato sempre un punto di riferimento per l’economia locale, negli ultimi anni assistiamo a un lento e inesorabile declino. Basti pensare che fino a poco tempo questa parte, la mattina, era pedonale, per consentire alle persone di percorrere serenamente la strada, già di per sé stretta. Ora, invece, c’è un passaggio continuo di moto e veicoli che si fanno strada tra il flusso di gente. A questo si aggiunge la piaga dell’abusivismo che lede noi commercianti regolari”.Immagini |
Il titolare Carlo De Gaetano |
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